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Dopo Twitter, anche Meta intraprende la strada delle spunte blu a pagamento. Mark Zuckerberg ha annunciato che “l’account Meta verificato garantirà agli utenti maggiore visibilità nelle piattaforme, darà priorità e accesso diretto all’assistenza clienti in caso di furto d’identità”.
Il test per ora sarà effettuato in Australia (19.99 dollari australiani al mese per dispositivi fissi, 24.99 su dispositivi mobili) e Nuova Zelanda dal 27 febbraio, a breve arriverà anche in altri paesi.
Avere almeno 18 anni compiuti e presentare un documento d’identità governativo che corrisponda a nome e foto presenti sui propri profili Facebook o Instagram, cosa che sta facendo storcere il naso a molti.
Nuovi stickers esclusivi per le Storie e i Reel e riceveranno anche 100 stelle gratuite al mese, che corrisponderanno alla nuova moneta digitale con cui “pagare” i creators. Un aspetto particolare? Le aziende non potranno richiedere la spunta blu subito: probabilmente verrà richiesto un nuovo processo di verifica dell’identità, ma non è ancora chiaro questo passaggio.
Rispetto a Twitter sembra che Meta sia più attenta all’autenticità dei profili: ricordate quando Elon Musk annunciò il cambiamento? Si creò parecchio caos, visto che vennero creati molti profili fake “verificati” che poi dovettero essere rimossi. Da questo lato, Meta pare voglia garantire più sicurezza agli utenti. La vera domanda è: i social sono ancora davvero per tutti?
“Questa settimana stiamo iniziando a implementare Meta Verified, un servizio in abbonamento che ti consente di verificare il tuo account, ottenere un badge blu, avere una protezione aggiuntiva contro gli account che affermano di essere te e ottenere l’accesso diretto all’assistenza clienti”, scrive il CEO di Meta nel nuovo canale dell’azienda. “Questa nuova funzionalità riguarda l’aumento dell’autenticità e della sicurezza in tutti i nostri servizi”.